Sant’Angelo di Roccalvecce
“Tutti i grandi sono stati piccoli, ma pochi di essi se ne ricordano”
Sant’Angelo di Roccalvecce – Il paese delle fiabe
Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare.
E questo è proprio quello che è successo qui a Sant’Angelo di Roccalvecce, un piccolo borgo della Tuscia viterbese.
Come Dozza Imolese, anche Sant’Angelo è il paese dei murales, dove i muri delle case sono quasi tutti dipinti.
Come Civita di Bagnoregio, anche Sant’Angelo ha rischiato di morire.
Un paese che piano piano si stava spopolando, abitato quasi esclusivamente da anziani, perché i giovani cercavano lavoro altrove.
Era quasi sul punto di diventare un paese fantasma, ma è stato proprio in quel momento che grazie all’intervento di Gianluca Chiovelli, presidente dell’ACAS (Associazione Culturale Arte e Spettacolo) e di alcuni suoi famigliari, Sant’Angelo di Roccalvecce è risorto.
Gianluca Chiovelli ebbe proprio una grandissima idea: perché non dipingere i muri delle case con scene e personaggi delle fiabe?
Un’idea che avrebbe coinvolto diversi artisti e che probabilmente avrebbe portato a Sant’Angelo una cospicua quantità di turisti di tutte le età.
Infatti, è stato proprio così, perché – diciamocelo – le fiabe piacciono proprio a tutti!
Dal 2017, anno in cui è stato realizzato il primo murales, quello di Alice nel Paese delle Meraviglie, il paese ha visto un grande incremento di turisti e ha avuto una seconda rinascita.
E tra tutti quelli che ogni giorno popolano le stradine di Sant’Angelo, oggi ci sono anch’io.
Già mi ci vedo se abitassi qui… “Io voglio Mary Poppins dipinta sul muro di casa mia, o al massimo Il Giro del Mondo in 80 Giorni, non fate scherzi, eh!”
Perché forse voi non lo sapete, ma io ho un unico grande idolo (Claudio, non te ne avere a male, ma Lei è praticamente perfetta) e questo idolo è proprio Mary Poppins.
Allora dai, iniziamo la nostra passeggiata e non perdiamoci neanche un murales.
Alice nel Paese delle Meraviglie
Sant’Angelo di Roccalvecce – Il paese delle fiabe
Il primo murales che incontriamo venendo dal parcheggio è quello di La Fabbrica di Cioccolato, ma qualche passo più avanti, eccola lì, lei, l’incubo delle mie giornate a scuola quando durante le ore di inglese, per punizione, ero costretta a tradurre Alice nel Paese delle Meraviglie.
E se tanto mi dà tanto, adesso Alice, il Cappellaio Matto, il Bianconiglio e tutte le Regine non hanno più segreti per me.
Quello di Alice è stato il primo murales realizzato a Sant’Angelo, eseguito da Tina Loiodice, direttrice artistica del progetto.
Date un’occhiata all’orologio: segna le 11:27. Non a caso, questo murales è stato inaugurato il 27 novembre.
Proprio pensando all’orologio, non può che venirmi in mente una delle più famose frasi del libro:
Alice: “Per quanto tempo è per sempre?”
Bianconiglio: “A volte solo un secondo”
Giriamo l’angolo, perché non è finita qui, il murales continua.
Due bambini tirano una corda, che a sua volta fa cadere il telo che ricopre l’opera, rivelando così questa meraviglia al mondo.
Dalle principesse al lupo cattivo
Sant’Angelo di Roccalvecce – Il paese delle fiabe
Un murales, due murales, tre murales… in ogni angolo una nuova storia.
Così si passa dalla Piccola Fiammiferaia, vicina di casa di La Volpe e l’Uva
Non c’è bisogno di passeggiare per Sant’Angelo con la cartina in mano, anche se ne potete trovare a bizzeffe nel web.
Il paese è piccolo, basta percorrere i vicoli, alzare lo sguardo, girare con la testa un po’ tra le nuvole, che poi è un po’ quello che succede con le fiabe, che ci distolgono dalla realtà.
E come nelle più belle fiabe, non mancano di sicuro le principesse, La Bella Addormentata e Cenerentola in testa. Ma anche La Bella e La Bestia, una Biancaneve un po’ troppo stilizzata o una più moderna Pocahontas.
Riuscite a smentirmi?
Se quello di Alice è stato il primo murales, quello del Pifferaio Magico è uno dei più recenti e mi fa tornare indietro con la memoria, a quando le fiabe si ascoltavano anche grazie ai 45 giri. C’era quella filastrocca che mi piaceva tanto e che faceva così:
Signor Sindaco, affinché
Non abbiate dubbi su di me,
dirò solamente che
in Cina, tempo fa,
c’era una città
piena fino qua
di zanzare impertinenti.
Ho stretto il piffero fra i denti
E, sonando una melodia,
tutte tutte le ho portate via.
Stati calmi, state calmi,
non c’è nulla di tragico,
basta chiamare il Pifferaio Magico
Indovinate che sta cantando per le strade di Sant’Angelo? Sì, io!
Comunque, tra un naso di Pinocchio e un Piccolo Principe che coltiva la sua rosa, perché, si sa,
E’ Il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha reso la tua rosa così importante
finalmente spunta la mitica Mary Poppins e foto sia!
In questo murales c’è proprio tutto, non c’è dubbio. L’ombrello, il pappagallo, il cavallo della giostra.
Solo che l’autrice del murales, Violetta Carpino, li ha raffigurati in modo originale, diverso dal solito.
Il pappagallo non fa parte del manico dell’ombrello e l’ombrello non serve a Mary Poppins per volare, perché l’unica cosa che conta è il pensiero.
Siamo proprio arrivati alla fine. Qui il tempo vola davvero e non c’è dubbio, si torna veramente bambini.
Quindi, non possiamo che concludere con una bellissima frase di Gianni Rodari:
“Credo che le fiabe, quelle vecchie e quelle nuove, possano contribuire a educare la mente.
La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi!”
Buona visita!
Potrebbe interessarti anche:
- Celleno – Il borgo fantasma
- Civita di Bagnoregio – Il paese che muore
- I borghi della Ciociaria
- I borghi della Tuscia – Itinerario