Islanda Sud-Orientale
Tra ghiaccio e fuoco
Islanda Sud-Orientale – Skaftafell e Jökulsárlón
Oggi ci spostiamo a Djúpivogur e per farlo attraversiamo alcune delle zone più suggestive dell’isola, come il Parco Nazionale di Skaftafell e la laguna di Jökulsárlón.
Oltre 400 km e tante soste, quindi… ok, solite cose: partenza presto e tante ore in macchina.
05° giorno – 03/09/2023
Islanda – Penisola di Reykjanes – Cosa vedere – Itinerario
Iniziamo subito con un primato, perché ormai l’avete capito, l’Islanda è la terra dei record.
Lungo la strada, il panorama sembra quasi monotono.
Invece, se guardiamo meglio…
Eldhraun
Islanda Sud-Orientale – Skaftafell e Jökulsárlón
Nella strada per Kirkjubæjarklaustur, fiancheggiamo Eldhraun, il più grande campo di lava al mondo – ben 565 kmq – formatosi a seguito dell’eruzione del vulcano Laki alla fine del 1700.
Questa eruzione, particolarmente tossica, creò gravi disagi nell’isola, tanto che gli abitanti dell’Islanda furono per la maggior parte costretti ad emigrare in Danimarca.
E’ veramente impressionante, un paesaggio a dir poco lunare, tanto da essere stato scelto per le esercitazioni dell’equipaggio dell’Apollo 11.
Per la fragilità del terreno, è assolutamente vietato camminare nel campo di lava, ora in gran parte ricoperto da muschio.
Dalle piazzole di sosta, però, si possono scattare splendide fotografie.
E dopo le foto, ci rimettiamo in macchina. Basta appena un quarto d’ora e siamo a Kirkjubæjarklaustur.
Proprio all’ingresso di Kirkjubæjarklaustur, ci accolgono due cascate che scorrono vicine, Systrafoss.
Se volete conoscere le leggende che aleggiano intorno alle cascate Systrafoss e al lago Systravatn, cliccate qui.
Dopo la sosta alle cascate, attraversiamo il villaggio di Kirkjubæjarklaustur.
Kirkjubæjarklaustur
Islanda Sud-Orientale – Skaftafell e Jökulsárlón
Nonostante sia un villaggio veramente piccolo (circa 120 abitanti, neanche un condominio), è quello che più assomiglia a un paese nell’arco di chilometri. Quindi, se cercate un supermercato, una sorta di ristorante o una stazione di servizio, approfittatene.
Kirkjubæjarklaustur è importante soprattutto dal punto di vista storico.
Era abitato dai monaci già dal 1186, poi per quattro secoli è stata sede di un monastero di suore benedettine che diedero il nome, oltre che al paese, anche alle cascate.
Kirkjubæjarklaustur – questo nome illeggibile e impronunciabile – significa proprio “chiesa del convento delle monache”.
E sempre a proposito di religiosi, la statua al centro del paese – Byrði sögunnar – rappresenta proprio due monaci che portano sulle spalle un pesante fardello.
Prima di lasciare Kirkjubæjarklaustur alla volta del Parco Nazionale di Skaftafell, c’è un’ultima cosa da vedere.
Kirkjugólf Natural Monument
Islanda Sud-Orientale – Skaftafell e Jökulsárlón
Ad est di Kirkjubæjarklaustur c’è Kirkjugólf, che tradotto significa “pavimento della chiesa”, perché qui tutto riporta al convento e alle suore che lo hanno abitato per anni.
Kirkjugólf è una distesa di pietre basaltiche formate dal raffreddamento della lava. Occupa una superficie di circa 80 mq e non c’è che dire, assomiglia proprio ad un pavimento.
Le rocce che vediamo sono state erose e modellate dall’acqua, perché il mare aveva ricoperto quest’area.
Per raggiungere Kirkjugólf, una volta arrivati alla rotonda, prendete l’uscita alla vostra sinistra (quella opposta ai distributori di benzina), che vi porta sulla Strada 203.
Dopo pochi metri, sulla sinistra, c’è l’ingresso.
Se avete ancora un po’ di tempo, proseguite per qualche centinaio di metri. Subito dopo un ponticello, sulla sinistra, c’è una cascata molto carina, Stjornarfoss.
E’ piccola, ma non perdetevela, perché oltretutto si può vedere comodamente dall’auto.
Adesso è arrivato il momento di rimetterci in viaggio.
Lungo la strada per il Vatnajökul, vale la pena fare una piccola sosta.
Núpsstaður
Islanda Sud-Orientale – Skaftafell e Jökulsárlón
Núpsstaður è quello che rimane di un piccolissimo villaggio.
La particolarità sta nel fatto che le casette e la chiesa hanno il tetto ricoperto di erba.
Núpsstaðakirkja fu sconsacrata nel 765 e solo due secoli più tardi, nel 1961, fu nuovamente consacrata. Nel 1930, questo fu il primo edificio in Islanda ed essere dichiarato protetto. Tuttora, l’interno della cappella non è accessibile al pubblico, proprio per essere preservata.
Unico neo: questo insieme di deliziose casette si trova all’interno di un a proprietà privata. Da qualche anno, l’area è delimitata da un cancello, quindi non vi si può accedere liberamente.
Un’altra mezz’ora e siamo all’ingresso dello Skaftafell.
Vatnajökull National Park, Skaftafell National Park
Islanda Sud-Orientale – Skaftafell e Jökulsárlón
Il Parco Nazionale Vatnajökull è stato istituito nel 2008 unendo due Parchi Nazionali islandesi, lo Skaftafell e il Jökulsárgljúfur e dando origine così al Parco Nazionale più esteso d’Europa.
Per arrivare, si procede sulla Ring Road fino all’imbocco della Strada 998, che porta al Centro Visitatori.
Oggi noi siamo nella parte dello Skaftafell.
Il Parco Nazionale Skaftafell nacque nel 1964 e negli anni seguenti vennero aggiunte nuove aree, fino a raggiungere da solo una superficie di 4807 kmq.
E’ incredibile la geologia di questo luogo. Sotto la calotta di ghiaccio, ci sono vulcani attivi, che hanno ovviamente influenzato, e influenzano tuttora, la geologia del Parco, creando grotte, caverne, fiumi e cascate.
Basta tornare un po’ indietro con la memoria, al 1996, quando il vulcano Grímsvötn eruttò al di sotto della calotta glaciale del Vatnajökull provocando una violenta inondazione che colpì la regione dello Skeiðarársandur.
Laghetti, cascate, ghiacciai, vulcani, il paesaggio è decisamente vario e merita assolutamente di essere visto.
L’ingresso al Parco Nazionale è gratuito, mentre il parcheggio è a pagamento.
Attualmente (settembre 2023), il costo è di 1000 ISK.
Al Centro Visitatori sono allestite mostre sulla geologia del territorio e la natura che lo popola.
Non manca l’angolo dei souvenir. Troveremo la nostra palla di Natale?
Questo parco, rispetto ad altri che abbiamo visto, ha una particolarità: non ha strade che lo attraversano, ma dal Visitor Center parte una fitta rete di sentieri che permette di arrivare ai siti di maggiore interesse.
E allora incamminiamoci, perché tra le bellezze del parco ce n’è una che non possiamo assolutamente tralasciare e ancora una volta si tratta di una cascata molto particolare, Svartifoss.
Per raggiungere la cascata, considerate che servono almeno 45 minuti. Il sentiero è in salita, ma sicuramente semplice.
Proprio perché è una delle cascate più belle e fotografate di tutta l’Islanda, merita un articolo a parte.
Se volete vedere con noi la cascata Svartifoss, cliccate qui.
Ora che si fa? Ci sarebbero altre cascate da vedere, ma forse per oggi con le cascate siamo a posto.
Cambiamo un po’ genere e mentre decidiamo se seguire il nostro itinerario o fare qualche deviazione, parliamo un po’ del ghiacciaio che dà il nome al parco.
Vatnajökull
Islanda Sud-Orientale – Skaftafell e Jökulsárlón
Il Vatnajökull è il più grande ghiacciaio in Europa, che occupa una gran parte del Parco e l’8% della superficie dell’isola.
Scendendo verso il basso, dà origine ad altri ghiacciai minori, se minori si possono chiamare, come lo Skaftafelljökull, l’Öræfajökull e il Breiðamerkurjökull, dal quale si staccano i pezzi di ghiaccio che formano Jökulsárlón, la famosa laguna che vedremo più tardi.
E adesso?
Ci avviciniamo alla Skaftafelljokull o andiamo a Jökulsárlón?
Purtroppo la scelta è obbligata.
Non abbiamo molto tempo, quindi rinunciamo a vedere lo Skaftafelljokull, uno dei pochi ghiacciai che si può raggiungere facilmente e che è alla portata di tutti. Si arriva talmente vicini da poterlo toccare, ma per questa volta dobbiamo passare oltre.
Uscendo dal parco, nella strada verso Jökulsárlón, passiamo da Hof, un piccolo villaggio con una bellissima chiesa in legno dal caratteristico tetto in torba.
Sulla strada che da Hof porta ad Höfn, ci sono alcune delle attrazioni più visitate di tutta l’Islanda.
Innanzitutto partiamo da Fjallsárlón e Jökulsárlón, le due lagune glaciali che attirano i turisti da ogni parte dell’isola.
Neanche a dirlo, qui non vi sentirete sicuramente soli, ma la bellezza dei posti ripaga della confusione.
Subito dopo, ci spostiamo di qualche centinaio di metri, fino a raggiungere una spiaggia, ma non una spiaggia qualunque. Sto parlando di Diamond Beach.
Per conoscere più da vicino Fjallsárlón, Jökulsárlón e Diamond Beach. cliccate qui.
Dopo tante foto, anche se a malincuore, dobbiamo lasciare Diamond Beach, perché la strada è ancora lunga e siamo appena a metà percorso.
Questo, però, non ci fa desistere dal fare una piccola deviazione verso Höfn.
Höfn
Islanda Sud-Orientale – Skaftafell e Jökulsárlón
Höfn è un piccolo paesino circondato dal mare, uno dei due centri abitati più grandi dell’Islanda orientale e per questo viene spesso scelto come base per la notte o per fare rifornimenti di cibo.
Di per sé, Höfn non è niente di particolare, ma perché non fermarsi per una passeggiata lungo il porticciolo?
Potremmo anche assaggiare le aragoste, che qui sono particolarmente rinomate, ma visti i costi dell’Islanda, forse è meglio lasciare perdere e buttarsi sul solito hot dog.
Da adesso in poi niente più soste, se non nei vari punti panoramici per fare foto bellissime al mare.
Dopo un’ora e mezza, siamo finalmente a Djúpivogur.
Djúpivogur
Islanda Sud-Orientale – Skaftafell e Jökulsárlón
Per la notte abbiamo scelto di fermarci a Djúpivogur, un piccolo paese ai piedi del Vatnajökull, un’ottima base di partenza per esplorare domani i Fiordi Orientali.
Il nostro hotel, l’Hotel Framtid, è un tranquillo albergo quasi al centro del paese, e affacciato sul mare. Lasciate le valige, andiamo subito a vedere cosa può offrire questo tranquillo paesino.
Djúpivogur è un villaggio di pescatori con poco più di 400 abitanti che già dal 1589 ha avuto un ruolo rilevante per il commercio. Tra l’altro, quello di Djúpivogur è anche il porto più antico dell’Islanda.
Ma la cosa più bella è la natura incontaminata che circonda il paese, qui ancora più che in altre zone dell’isola.
Ne approfittiamo per orientarci un po’ e intanto ci godiamo questo delizioso paesino.
Iniziamo dal piccolo porticciolo, che si trova proprio di fronte al nostro hotel.
Da lì, bastano pochi passi per raggiungere Langa-Búð è la più antica casa del villaggio, costruita nel 1790, attualmente sede di un centro culturale e di un museo.
Lungo la strada del porto, a circa un chilometro dal centro, c’è una curiosa opera d’arte, Eggin i Gledivik.
34 uova giganti rappresentano ognuna un uccello islandese.
Di sicuro è un’opera particolare e lo sfondo non è il massimo, ma a me è piaciuta.
Dopo cena, un’altra veloce passeggiata e via, direzione hotel, perché domani ci aspetta un’altra giornata piena.
Volete scoprire con noi i Fiordi Orientali? Cliccate qui.
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