Dyrhólaey e Reynisfjara
La magia dell’Islanda del Sud
Islanda – Dyrhólaey e Reynisfjara
Se è vero che l’Islanda del Sud viene spesso presa d’assalto dai turisti, questo tratto di costa è sicuramente un “must see”.
Il faro, le rocce basaltiche, i faraglioni, la sabbia nera, le pulcinelle di mare e le tante leggende. Tutto rende magico questo posto.
Si può scegliere se godersi la bellissima visuale dall’alto o dal basso, dalla cima del promontorio o dalla spiaggia.
In ogni modo, non rimarrete di certo delusi.
Noi scegliamo di goderci lo spettacolo partendo dall’alto e raggiungiamo il faro, che si trova proprio sul Promontorio di Dyrhólaey.
Promontorio di Dyrhólaey
Islanda – Dyrhólaey e Reynisfjara
Il Promontorio di Dyrhólaey è uno dei punti panoramici più conosciuti di tutta l’Islanda.
Da qui, l’occhio cade subito sul famoso arco di roccia che si protende verso il mare.
In realtà, gli archi formati dall’acqua sono due, ma quello più vicino alla costa è più piccolo e meno scenografico, tanto da passare quasi inosservato.
Dalla cima del promontorio si ha una vista meravigliosa.
Al largo, i tre faraglioni, icona del paesaggio: Háidrangur, quello più imponente, alto 56 metri, Lundadrangur e Mávadrangur, il più lontano dalla costa.
Ma ci sono anche due faraglioni minori, più vicini alla costa, il Kambur e il Litlidrangur.
L’azione del vulcano sommata a quella erosiva dell’acqua, ha reso possibile tutto questo.
Poi c’è il faro, tappa imperdibile per chi come me è un’appassionata di queste strutture.
E ho proprio l’impressione che in questa vacanza di fari ne vedremo tanti.
Il faro, costruito nel 1927, indica il punto più a sud dell’Islanda continentale.
Il vento tira sempre molto forte quassù ed è sconsigliato avvicinarsi troppo allo strapiombo.
Per altro, le pareti rocciose a picco sul mare sono molto ripide e nel loro punto più alto, raggiungono addirittura i 115 metri.
Quello che a me ha colpito più di tutto, però, è stata la spiaggia di Kikjufjara, visibile dal lato destro del faro.
Kikjufjara è una bellissima spiaggia di sabbia nera, che però non è accessibile a causa delle forti correnti e delle onde altissime.
Forse perché su questa spiaggia non avevo letto niente di particolare, forse semplicemente non mi aspettavo esistesse qualcosa del genere, con dei contrasti e dei colori simili.
Comunque sia, Kikjufjara mi ha stregata e il fatto che non sia accessibile, è un valore aggiunto, perché probabilmente, vista da un’altra prospettiva, non sarebbe stata la stessa cosa.
Ma cambiamo punto di vista, perché un sentiero porta verso la spiaggia di Reynisfjara.
Il percorso è decisamente lungo, ma percorretene almeno una parte, perché la visuale sul promontorio e sulla spiaggia è strepitosa man mano che si scende.
Noi alla spiaggia ci andremo sicuramente, ma in auto, anche perché Reynisfjara è un’altra delle tappe imperdibili per chi percorre la Ring Road.
Spiaggia di Reynisfjara
Islanda – Dyrhólaey e Reynisfjara
La spiaggia vulcanica di Reynisfjara è molto suggestiva e non fatico a capire perché sia considerata una delle più belle spiagge al mondo.
La spiaggia, formata dopo l’ultima eruzione del vulcano Katla, è chiusa a ovest dal Promontorio di Dyrhólaey e a est dal monte Reynisfjall, che praticamente la divide in due.
Da una parte del monte Reynisfjall si vedono meglio i faraglioni, mentre dall’altra si trovano le famose colonne in basalto che tanto somigliano alle canne di organo e la caverna Hálsanefshellir.
Le colonne in basalto sono davvero particolari e si sono formate in seguito al raffreddamento di una colata lavica.
E proprio lì, sulla scogliera, nidificano le pulcinelle di mare.
Questa volta lo posso dire: finalmente le ho viste. Così paffute, con il loro becco arancione, annidate sulla roccia e pronte a spiccare il volo a una velocità sorprendente.
Attenzione, però: per quanto bella, questa spiaggia è parecchio insidiosa. Le onde forti e improvvise hanno creato non pochi problemi a chi ha osato avvicinarsi troppo. Per questo, è consigliato rimanere lontano dalla riva e noi decidiamo di seguire il consiglio, anche perché oggi c’è il valore aggiunto del vento, che soffia veramente fortissimo.
Comunque, con la dovuta cautela, voglio assolutamente avvicinarmi ai faraglioni, perché anche qui ce ne sono due e sono una delle attrazioni indiscusse della spiaggia.
Pensate che anni fa, addirittura secoli fa, i faraglioni di Reynisdrangar erano parte della costa.
Quello che vediamo ora è il risultato dell’erosione dell’oceano.
Ma la parte scientifica, come sempre accade, si contrappone alla leggenda, decisamente più accattivante.
Narra la leggenda che due giganti volessero portare a riva una nave, ma vennero sorpresi dalla luce del sole prima di riuscire nell’intento quindi, insieme alla nave, vennero trasformati in rocce.
Dalla spiaggia di Reynisfjara è tutto. adesso qualche informazione pratica.
Come arrivare
Islanda – Dyrhólaey e Reynisfjara
Per raggiungere il faro sul Promontorio di Dyrhólaey, dalla Hringvegur girate sulla Strada 218.
Per arrivare a Reynisfjara, invece, imboccate la Strada 215 che vi porterà ai vari parcheggi.
Il parcheggio è a pagamento e attualmente (settembre 2023) il costo è di 750 ISK se si parcheggia nel P2 e di 1000 ISK se si sceglie il P1.
Trovate entrambe le strade sulla destra arrivando da Reykjavik.
Se volete continuare con noi a scoprire l’Islanda, cliccate qui.
Potrebbe interessarti anche:
- Islanda – Cosa vedere in due settimane – Itinerario
- Le cascate dell’Islanda
- Golden Circle
- Islanda del Sud
- Islanda Sud-Orientale
- Fiordi Orientali
- Islanda del Nord
- Fiordi Occidentali
- Penisola di Snaefellsnes
- Penisola di Reykjanes
- Reykjavik